Il Virginia-Maryland Regional College of Veterinary Medicine e l'Institute for Regenerative Medicine della Wake Forest University di Winston-Salem, nella Carolina del Nord, hanno firmato un accordo a gennaio per formare il Virginia Tech/Wake Forest Center for Veterinary Regenerative Medicine (CVRM).
L'obiettivo è facilitare l'uso di trattamenti rigenerativi (cellule staminali) all'avanguardia per animali domestici e persone. Gli studi clinici condotti presso il centro forniranno preziose informazioni sugli effetti della terapia con cellule staminali. I medici potranno valutare i risultati come modello per il trattamento di malattie simili nell'uomo.
Come parte della collaborazione, i clienti del Veterinary Teaching Hospital possono avere la possibilità di far partecipare i loro animali domestici a sperimentazioni cliniche, dando loro accesso a tecnologie all'avanguardia non disponibili altrove.
Le attuali aree di interesse per questa ricerca includono la cardiomiopatia e l'incontinenza indotta da sterilizzazione nei cani, la malattia renale cronica nei gatti e la guarigione delle ferite nei cavalli. Speriamo che indaghino anche sull'uso della terapia rigenerativa con cellule staminali nel trattamento dell'artrite, dove i risultati preliminari sembrano promettenti.
Ci sono molte potenziali applicazioni per la collaborazione tra medicina umana e veterinaria. A marzo ho scritto di un veterinario, di un endocrinologo veterinario e di un neurochirurgo del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles che hanno lavorato insieme e hanno sviluppato una nuova tecnica chirurgica per il trattamento dei tumori dell'ipofisi che causano la malattia di Cushing nei cani ("New Treatment for Malattia di Cushing dipendente dall'ipofisi"). Nel settembre 2009, ho scritto di un trattamento per i tumori cerebrali che è stato il risultato di due specialisti di oncologia comparata che hanno lavorato insieme, uno un veterinario e l'altro il capo del programma di neurochirurgia di terapia genica della sua università ("Nuova terapia per il cancro al cervello").
Plaudo a questo approccio alla ricerca di nuovi trattamenti per animali domestici e persone. È molto meglio offrire sperimentazioni cliniche per animali domestici con malattie che non possono essere trattate efficacemente con le metodologie odierne, piuttosto che indurre malattie negli animali da laboratorio per provare nuovi trattamenti. Spero che questo centro diventi un modello per altre scuole veterinarie.
–Maria Straus
Per ulteriori informazioni:
Collegio regionale di medicina veterinaria della Virginia-Maryland
www.vetmed.vt.edu/news/regenmed.asp